Collezionismo del III Reich
"Sottoscrizione al Prestito Nazionale" (1918)
Cartolina originale non viaggiata per la "Sottoscrizione al Prestito Nazionale" (1918).
Sul fronte della cartolina campeggia l'esclamazione "Fuori i barbari!", frase storica pronunciata da Papa Giulio II della Rovere; egli dette da fare per cacciare dall'Italia gli Spagnoli e dai suoi contemporanei fu definito "Liberatore d'Italia".
Cenni storici sul "Prestito Nazionale":
L�inizio delle attivit� belliche nel 1914 e il rafforzarsi del fronte intterventista interno, costrinsero il Regno d�Italia a iniziare in gran segreto i preparativi per il conflitto.
Alla fine del 1914 il Governo guidato da Antonio Salandra, decise quindi di ricorrere a un prestito pubblico. L�obiettivo, ambizioso, era il raggiungimento di un miliardo di Lire e reperire cos� i primi fondi per preparare una guerra sempre pi� vicina.
Il primo prestito nazionale fu varato nel gennaio del 1915 con un tasso di interesse pari al 4,5 % netto. L�investimento era particolarmente allettante (esenzione dalle imposte presenti e future, durata 25 anni) e l�obiettivo fu subito raggiunto.
Nel giugno del 1915 fu emesso il secondo prestito nazionale. L�entrata in guerra dell�Italia aveva nel frattempo cambiato la situazione. La legge 671 del 22 maggio 1915, riconosceva infatti al governo poteri straordinari di intervento sia per il mantenimento dell�ordine pubblico sia in materia di economia. L�interesse fu anche in questo caso del 4,50% sempre a 25 anni. La raccolta di fondi super� addirittura il miliardo di Lire.
A dicembre del 1916 il Governo, guidato dal liberale Paolo Boselli, prepara il terzo Prestito Nazionale. L�andamento delle operazioni militari rendeva chiaro che la guerra non poteva essere di breve durata e che la spesa militare sarebbe stata ingente. Il tasso di interesse sal� cos� al 5% netto. Gli obiettivi raggiunti in occasione dei precedenti prestiti, convinsero il Governo a organizzare una vasta e capillare campagna pubblicitaria sul Prestito Nazionale attraverso cartoline e manifesti.
A gennaio del 1917 il Governo ricorre a un nuovo prestito, il quarto, con le stesse modalit� del precedente. La macchina pubblicitaria lavora a pieno regime. Manifesti, cartoline e pubblicit� sulle maggiori testate giornalistiche informano tutta la popolazione dell�operazione economica per incentivare la raccolta di fondi.
In occasione di questo prestito sono varate delle novit�. Vengono per esempio accettati in pagamento anche titoli pubblici e monete d�oro sia estere sia italiane. Oltre sei miliardi di Lire fu l�ammontare finale delle sottoscrizioni.
La disfatta di Caporetto, la necessit� di ripristinare l�ingente apparato militare perso durante la rotta, determinarono il quinto Prestito Nazionale, anche questo con interesse pari al 5% e con una raccolta complessiva di oltre tre miliardi di Lire.
L�ultimo Prestito Nazionale fu emesso nel 1918. L�imminente sconfitta dell�Impero austro ungarico e la vittoria finale, resero chiaro l�obiettivo di quest�ultima operazione: la ricostruzione.
L�enorme debito pubblico causato dai costi della guerra e dal pagamento dei debiti contratti attraverso il Prestito Nazionale, ebbe come conseguenza un grosso debito che i Governi cercarono di colmare con l�aumento delle tasse determinando un rialzo generalizzato dei prezzi di tutti i beni innescando una crisi economica che fece da scenario per i futuri risvolti politici.